(articolo apparso sul bollettino parrocchiale di Quinto, Natale 2008, a cura di Giancarlo Bisi e Diego Bronner)

Foto di Paolo Michele Gallieni, inverno 2017
Resoconto dei restauri
Nella primavera del 2004 grazie all’interessamento del Patriziato di Deggio-Quinto che ne gestiva l’amministrazione, veniva inoltrata la domanda di costruzione per il rifacimento del tetto in piode e la tinteggiatura delle facciate dell’Oratorio di Deggio.
La perizia tecnica dello studio Guscetti di Ambrì aveva evidenziato infiltrazioni d’acqua e di neve soffiata che stavano ulteriormente deteriorando le già precarie strutture portanti del tetto.
Da un preventivo di spesa di circa 250’000.- franchi, grazie soprattutto al volontariato di chi ha provveduto a smontare il tetto, si é giunti ad una spesa effettiva di circa 220’000.- franchi. Grazie ad un patrimonio proprio di circa 100’000.- franchi e al contributo del Patriziato Enti locali di 20’000.- franchi, della Parrocchia di Quinto di 5’000.- e del Patriziato Deggio-Quinto di 20’000.-, il debito da affrontare si è ulteriormente ridotto.
Ed a questo punto, poiché al termine del 2007, cioè a nemmeno quattro anni dai lavori di restauro, possiamo dire con gioia di aver estinto il debito, non rimane che ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa impresa.
Grazie di cuore a chi ha sostenuto l’Oratorio con offerte personali. Grazie a tutti i volontari che hanno partecipato all’organizzazione, alla preparazione e allo svolgimento di feste, tombole, lotterie, banchi del dolce, a chi ha partecipato alle stesse ed a chi ha offerto premi.
Grazie soprattutto alle feste del 1° agosto a Lurengo ci è stata data l’opportunità di affrontare un debito in allegria…!
A titolo di informazione lo scorso anno a Lurengo abbiamo raccolto 11’692.- franchi.
Infine un grazie a Don Osvaldo e a Don Michele che anche grazie al loro lavoro permettono a questa comunità di essere legata da una solidarietà che ha permesso e permetterà in futuro di affrontare il mantenimento dei nostri Oratori e di molti altri beni comuni.













